In economia aziendale si definisce l'AZIENDA come un istituto economico destinato a durare nel tempo che, mediante l'impiego di un complesso differenziato di risorse, produce beni e servizi per il soddisfacimento dei bisogni umani.
Nelle aziende il fattore «lavoro» si combina con il fattore «capitale» per lo svolgimento di un sistema di operazioni che formano il tessuto dell'attività economica.
Il termine organizzazione, (dalla lingua greca antica: ὅργανον -organon- strumento) è un gruppo di persone formalmente unite per raggiungere uno o più obiettivi comuni che individualmente riuscirebbero difficilmente a raggiungere.
In ambito aziendale, può essere considerato in vari modi.
In ogni caso, va riferito al fattore lavoro, sia esso concepito come lavoro direzionaIe o esecutivo.
In un primo significato, l’organizzazione viene intesa come una delle funzioni direzionali, cioè come un importante compito della direzione, cui spetta di suddividere e coordinare il lavoro delle persone che cooperano nell'azienda.
Si intende anche uno dei momenti dell'economia aziendale, secondo la classificazione:
L'area funzionale dell'azienda è l'insieme delle variabili che vengono usualmente classificate in tre categorie:
La struttura organizzativa riguarda l'assetto di base dato alla divisione ed al coordinamento del lavoro.
I meccanismi (o sistemi) operativi sono le procedure ed i processi messi in atto per rendere operante la struttura (modalità di funzionamento dinamico).
Lo stile di direzione è una variabile organizzativa che riguarda l'atteggiamento (paternalistico, autoritario, ecc.) che gli organi in posizione di supremazia hanno nei confronti dei loro subordinati.
Tra le variabili organizzative, sopra sommariamente descritte, deve sussistere una forte coerenza in modo da regolare efficacemente l'attività lavorativa delle persone per la realizzazione di obiettivi comuni.
Le variabili organizzative, a loro volta, debbono risultare coerenti con una pluralità di altre variabili, di natura non organizzativa, che rappresentano gli elementi costitutivi del sistema-azienda.
I concetti di soggetto giuridico e soggetto economico sono utili strumenti per mettere a fuoco il fenomeno dei gruppi aziendali.
Per gruppo aziendale si intende una aggregazione stabile di imprese societarie che fanno capo a soggetti giuridici diversi, ma aventi un comune soggetto economico rappresentato dalla società capogruppo o società madre o holding.
Nel nostro paese, esempi di gruppi aziendali sono Luxottica e Eni.
Gli elementi che concorrono a definire un gruppo aziendale sono i seguenti:
Con riferimento all'attività esercitata dalle imprese che vi partecipano, il gruppo può essere:
Al vertice di un gruppo vi è la società madre o società capogruppo, la quale esercita il controllo sulle altre società del gruppo per mezzo delle partecipazioni - dirette e indirette - in suo possesso. La società capogruppo viene anche denominata holding.
La holding (dall'inglese to hold, tenere, possedere) è generalmente una società per azioni (anche se non necessariamente) che ha per oggetto l'acquisizione e la gestione di partecipazioni in altre società onde esercitare il controllo su queste e la direzione unitaria dell' impresa di gruppo.
Con riferimento all’oggetto sociale, la holding può assumere la seguente natura:
Il processo di formazione di un gruppo aziendale può avvenire in due modi:
Nel caso di costituzione per acquisizione, la formazione di un gruppo aziendale avviene mediante l'acquisto, da parte di una società capogruppo, di partecipazioni in società preesistenti. Queste possono essere:
Nel caso di formazione per enucleazione, invece, la costituzione del gruppo può essere realizzata attraverso due vie:
Occorre distinguere tra soggetto giuridico e soggetto economico.
Il soggetto giuridico (o soggetto di diritto) è la persona (o le persone) cui fanno capo, per legge, i diritti e gli obblighi derivanti dallo svolgimento dell'attività aziendale. Secondo la nostra legislazione, il soggetto giuridico può essere:
Le persone giuridiche possono essere sia pubbliche (Stato, Regioni, Province, Comuni, enti pubblici economici, enti pubblici non economici ecc.), sia private (associazioni, fondazioni, società di capitali).
Nel caso delle aziende individuali, il soggetto giuridico si identifica nel titolare, ossia nel proprietario dell'azienda.
Nel caso di una società di persone, il soggetto giuridico è rappresentato dai soci.
Nel caso delle società di capitali il soggetto giuridico è la stessa società, in quanto dotato di personalità giuridica.
Il soggetto economico (o soggetto di fatto) è la persona, o il gruppo di persone, che, di fatto, controlla l’attività aziendale in quanto effettua le scelte di fondo dell’impresa e prende le decisioni rilevanti secondo i propri interessi.
A formare il soggetto economico concorrono gli interessi interni aziendali cioè i portatori di capitali a titolo di rischio e, in genere, i lavoratori considerati come gruppo.
Il soggetto economico non sempre coincide con il soggetto giuridico.
Nelle aziende individuali, in generale, il soggetto giuridico ed il soggetto economico coincidono e sono ravvisabili nel proprietario dell'azienda.
Anche nel caso delle società di persone c'è una sostanziale coincidenza fra soggetto giuridico e soggetto economico: infatti, salvo patto contrario, il potere di gestione è connesso alla qualità di socio.
Nelle società di capitali, invece, il soggetto giuridico è la stessa società, mentre il soggetto economico è individuabile nel capitale di maggioranza, cioè nel socio o nel gruppo di soci che potendo contare sulla maggioranza dei voti nelle assemblee fa valere (naturalmente, nel rispetto nelle norme di legge a tutela delle minoranze) questo potere ai fini della gestione aziendale.
Il decentramento, fa un uso sistematico della delega dei poteri decisionali, prevede che le decisioni vengano prese laddove il problema si pone. Esso consente:
L'accentramento consiste, invece, in una gestione più integrata dell'impresa, grazie alla visuale d'insieme posseduta dal vertice aziendale.
La divisione orizzontale del lavoro concerne la suddivisione delle attività e dei compiti aziendali fra i vari membri dell'organizzazione. Si hanno diversi criteri e modelli di divisione orizzontale del lavoro:
La suddivisione è relativa all'attività svolta (produzione, marketing, personale ecc.).
Tale suddivisione è sicuramente la più diffusa; essa ha la caratteristica di favorire lo sviluppo dell'efficienza aziendale ed è semplice da applicare.
L'aspetto negativo della suddivisione per funzione è quello di creare unità organizzative eccessivamente settoriali, limitando il coordinamento delle loro attività.
L'organizzazione è fondata sulla specializzazione funzionale.
Eesempio divisione lavoro
Il criterio di divisione per prodotto o servizio è adottato allorché si voglia tenere distinta la gestione di singoli prodotti o linee di prodotti non omogenei sul piano commerciale e sul piano produttIvo (ad es.: prodotti per la casa, prodotti chimici per l'industria e cosmetici).
Si tratta di un principio che trova frequente applicazione a Livello alto-dirigenziale, pur essendo operativo anche ai diversi livelli organizzativi sottostanti nell'ambito delle varie aree funzionali.
Esempio divisione lavoro 2
Si noti come in posizione di staff, nell'Esempio 2, rispetto alla direzione generale, si collochino, i servizi centralizzati corporate (es: ICT, Finanza, etc.).
Quando un'azienda deve operare con unità organizzative decentrate geograficamente, si rende opportuna una gestione divisionalizzata per area geografica.
È il caso delle banche, delle compagnie di assicurazione e delle imprese della grande distribuzione (supermercati e ipermercati).
Anche questo criterio, trova di solito applicazione a livello alto-dirigenziale, pur essendo applicabile a livelli inferiori, nell'ambito delle varie aree funzionali.
I compiti possono essere suddivisi anche sulla base della specificità della clientela (es: privata o pubblica, corporate o retail) o dei canali di distribuzione adottati (canale lungo, breve).
Il canale di distribuzione è l’insieme dei mezzi e delle attività impiegate dall’azienda per far pervenire prodotti o servizi al consumatore o all’utente finale.
Esempio divisione canale distributivo
Questo criterio può trovare applicazione sia a livello alto-dirigenziale sia a livelli organizzativi inferiori, nell’ambito di varie aree funzionali.
Un ulteriore criterio è quello per processo produttivo: con questo criterio si vogliono gestire separatamente stabilimenti e unità produttive organizzati con differenti processi di produzione.
Esempio divisione processo produttivo
I criteri di divisione orizzontale del lavoro, potendo operare nell'ambito di livelli gerarchici e nell'ambito di aree operative differenti, non sono necessariamente alternativi nell'ambito di una stessa struttura organizzativa. Quindi, detti criteri possono coesistere nell'ambito di una stessa realtà aziendale.
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