La Biblioteca di Mezzocorona è lieta di presentare la mostra CAMMINO NEL SEGNO DEL COLORE… di GENTILE POLO.
Inaugurazione: Giovedì 5 dicembre 2013, ore 18.00
Orari di apertura: Sabato e domenica, martedì 24 dicembre: 10.00-12.00; 14.00-19.00
LA MOSTRA
L’arte corre nel tempo in cui vive e con cui vive e si nutre, sembra cogliere il ritmo dell’esistenza stessa e gli aspetti salienti del tempo e dei luoghi vissuti dall’artista.
In questo senso Gentile Polo attraversa tempi e luoghi, vicini od esotici con la medesima cura per le cose, le situazioni e le persone. La sua antica passione per il disegno e per la pittura coltivate già sui banchi di scuola, traspare dall’ampia produzione di questi ultimi tre anni. Da cosa emerge? La passione emerge dal modo coinvolgente con cui racconta storie, coinvolgente perché anima la scena con un segno vivo e mobile, sia nel bianco e nero che nel colore.
Il supporto poi non è un semplice dato tecnico, è un’imprimitura bianca di un certo spessore, nella quale la preparazione è costituita da una serie di leggeri, minuti incavi, una texture sotterranea su cui la pennellata gioca con una ininterrotta mobilità.
Ma l’effetto complessivo che si viene a creare è indipendente dal soggetto: può muoversi ad esempio ad onda, su una figura o su uno sfondo, per guidare lo sguardo, pilotarlo verso il fulcro del significato, della comunicazione. Ecco allora, l’isolamento del soggetto rispetto ciò che sta intorno, il risalto rispetto l’ambientazione. Vale, infatti, per il concetto che porta con sé, per il suo senso profondo, quello che si è depositato nella memoria dell’artista, come nudo valore etico, scavalcando quell’involucro formale, allestito intorno. In lavori recenti come Coscienze a confronto, Allegoria della libertà lo sfondo e il primo piano sono ritmati da una scacchiera cromatica, volutamente antinaturalistica che incornicia il tema.
E’ chiaro che in tal modo è avvenuto il taglio, il distacco rispetto al compiacimento descrittivo dell’ambientazione. Si tratta qui di cogliere la scelta intrapresa da Polo. Spesso è l’effetto dei viaggi e consiste nello sviluppo di una profonda pietas nei confronti della varia umanità incontrata, non traducibile con la parola attuale pietà, bensì con il termine latino indicante il rispetto verso il prossimo, verso il sentimento religioso.
Temi umili, semplici nature morte, come l’oggetto del raccolto – qualcosa che sa di terra, humus, inscindibili dalla sfera della quotidiana fatica, ovunque la si provi.
Elisabetta Donisselli
DOVE
Palazzo della Vicinia, Centro di Documentazione sulla storia locale
Mezzocorona (TN)